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Lo psicologo giuridico ha come obiettivi lo studio, la spiegazione, la valutazione, la prevenzione e il trattamento di fenomeni psicologici, comportamentali e relazionali di persone coinvolte in procedimenti giudiziari. Figura di raccordo tra la psicologia e il diritto, a seconda degli ambiti di attività è variamente definito: perito, consulente tecnico d'ufficio o consulente tecnico di parte, giudice onorario ed esperto. Deve pertanto districarsi tra diritto penale, civile, ecclesiastico, penitenziario e amministrativo. In Italia, come all'estero con alcune debite differenze, per accedere a questa professione è richiesto uno specifico percorso formativo che prevede una laurea magistrale in Psicologia e un master o un corso di specializzazione ad hoc nelle diverse aree del Diritto. Poliedrico e versatile, in grado di muoversi con disinvoltura e competenza in tutti gli ambiti della psicologia e del diritto, per poter esercitare, lo psicologo giuridico deve risultare iscritto all'Albo degli Psicologi e rispettare norme e protocolli condivisi a livello nazionale e internazionale.